Sinner domina: va in finale a Parigi perdendo un solo game contro Zverev

L’azzurro non lascia scampo a una versione scarica, in difficoltà fisica, del tedesco. Arriva la prima finale a Parigi per lui, sfiderà Auger-Aliassime. Vincendo tornerà al n.1
Venticinque partite indoor consecutive, trentaduesima finale in carriera, la nona in questa stagione. Se volete giocarveli al lotto, ecco i numeri di Jannik Sinner sulla ruota di Parigi. L’italiano è a un passo dal paradiso, dal numero 1 al mondo che potrebbe riagguantare domani (per una sola settimana, la numero 66) superando Felix Auger- Aliassime in finale. “La classifica è solo una conseguenza” ha ripetuto come un mantra tutta la settimana, forse anche per togliersi pressione, per distogliere l’attenzione. Ma i fatti, in campo, hanno sempre confermato il contrario. Ovvero che Jannik Sinner non è uno capace di farsi sfuggire le occasioni. Lo sa bene Sascha Zverev, battuto 6-0 6-1 e rimasto in campo fino alla fine solo per onorare la sfida: “Sono contento di essere in finale, ma Sascha negli ultimi due mesi ha fatto tanta fatica. Era anche un po’ stanco mentalmente. Aliassime sta giocando benissimo, ha trovato i suoi schemi e per entrambi è una grande occasione e cercheremo entrambi di spingerci al limite. Dopo la partita di domani, comunque, avrò due giorni liberi…”.
LO SCATTO DI DARREN- Jannik parte con due palle break, la prima va in corridoio ma la seconda è a segno. Cahill scatta subito in piedi come una molla. Sia mai che il pupillo si insolentisca come nel match con Shelton, quando il coach australiano non si è alzato in occasione del break nel secondo set. Le gambe di Zverev non spingono, le scorie del match contro Medvedev si sentono, e Sinner ne approfitta. Non lascia indietro nemmeno una briciola, si prende una seconda volta il servizio del tedesco già battuto a Vienna la settimana scorsa e strapazzato a Melbourne a gennaio. Sotto tre a zero, anche il linguaggio del corpo di Zverev sa di resa, gli errori fioccano, e il 4-0 è una normale conseguenza, come il 5-0 frutto del terzo break del set. Jannik è agonisticamente spietato e lo fa colpire sempre in movimento. Zverev guarda con aria sconsolata il suo angolo, dove siedono padre e fratello. Il pubblico applaude, vuole la partita, ma in campo c’è solo l’altoatesino che non molla la presa nemmeno quando serve per il primo set: Sascha è sulle gambe, lui lo colpisce con palla corta e lob, un andata e ritorno nella sua parte di campo che taglia anche l’ultimo filo di fiato. Finisce 6-0 in mezzora, col numero 3 al mondo che si trascina fino al suo angolo ma non si ritira. Nel secondo set Zverev ferma finalmente l’emorragia di break, ma nel terzo game cede il servizio prima di chiamare il medico e farsi dare un aiuto per tenere almeno fino alla fine del match. È pur sempre il numero 3 al mondo, la terza forza del circuito, l’orgoglio non gli manca ma le energie sono completamente svanite. Altro break e fine dei giochi, 6-0 6-1 in 62 minuti, quattro più del suo record di velocità: “Guarisci presto”, scrive Jannik sulla telecamera per congedare il rivale.
ancora sinner-zverev
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Sei giorni dopo la bella finale di Vienna Jannik Sinner ritrova Alexander Zverev. Per l’azzurro prima semifinale in carriera al Masters 1000 di Parigi, seconda di fila invece per il tedesco, che è il campione in carica. Il match, seconda semi di giornata, andrà in campo non prima delle 17.
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