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Fiorentina senza pace: il Lecce passa al Franchi, Pioli sempre più in bilico

la partita 

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Stefano Pioli esce dal campo da solo, a capo chino, tra i fischi inferociti del pubblico del Franchi che non risparmiano nessuno. Nè il tecnico, che ormai sembra avere il destino segnato, né i giocatori, né la dirigenza. Tutti sotto accusa, dopo questa sconfitta per 1-0 contro un Lecce ordinato e preciso, cinico e bravo a sfruttare le mancanze di una Fiorentina che resta al penultimo posto. Una cosa impensabile a inizio stagione, dopo una campagna acquisti onerosa che all’atto pratico è risultata fallimentare. Così, dopo le dimissioni del d.s. Pradè di ieri, a breve potrebbe andarsene anche Stefano Pioli, invitato anche dalla curva a togliere il disturbo. Decide la rete di Medon Berisha al 23’ del primo tempo: per i salentini tre punti meritati e fondamentali nella corsa alla salvezza, per i Viola confermato il peggior avvio di sempre in Serie A.
LAMPO BERISHA Aria pesante al Franchi, con i tifosi di casa che prima della partita invitano i propri giocatori a tirare fuori… gli attributi. Ma durante la gara, almeno all’inizio, la curva Viola sostiene a gran voce la squadra. Per giocarsi la partita della vita Stefano Pioli sceglie Comuzzo in difesa, Fagioli in mezzo al campo e Dzeko in attacco, affiancato da Moise Kean. Dall’altra parte Eusebio Di Francesco parte con il 4-2-3-1 con Berisha alle spalle dell’unica punta Stulic. Partita dai ritmi non elevati, con molti errori, soprattutto a centrocampo. Il Lecce ha più idee e fa circolare meglio la palla grazie alla regia di Ramadani e alle sgroppate sulla destra di Tete Morente. La Fiorentina invece cerca sempre il lancio lungo, sperando che Kean si inventi qualcosa. Ma Falcone non corre praticamente mai pericoli. Così è il Lecce a sfruttare la grande occasione e passare in vantaggio, al 23’. Berisha ruba palla a Ndour e scarica a destra per Morente. Gran cross dello spagnolo per lo stesso Berisha che da due passi infila De Gea. Sul Franchi cala il gelo, la squadra di Stefano Pioli cerca di reagire ma gli unici due tentativi verso la porta avversaria arrivano su colpo di testa. Prima ci prova Dzeko (parata comoda di Falcone) e poi Ranieri (palla alta da buona posizione). Il Lecce gestisce così senza problemi e va al riposo in vantaggio.
RIGORE FANTASMA Nella ripresa Pioli cambia tutto il centrocampo: fuori Ndour, Nicolussi Caviglia e Fagioli, dentro Sohm, Mandragora e Gudmundsson. Poco dopo il tecnico Viola si gioca anche la carta Piccoli al posto di un Dzeko insufficiente. Ma la Fiorentina non riesce a darsi una scossa. Anzi è il Lecce che ci prova da lontano con Morente: De Gea para il rasoterra dell’esterno spagnolo. La Fiorentina cerca disperatamente la gioca degli attaccanti, Dodo ci mette tanta buona volontà nel mettere tanti palloni in mezzo, ma solo Gudmundsson ha una buona palla che però spreca: sinistro alle stelle. Occasionissima Viola invece al 79’: testa di Pongracic, Kean da due passi si fa murare la conclusione. Poi l’arbitro Rapuano all’84 fischia un rigore alla Fiorentina per un presunto contatto Pierotti-Ranieri: dopo revisione, giustamente, il penalty viene revocato. La squadra di Pioli ha un’ultimissima occasione con Sohm nel recupero, ma la palla finisce in curva. Là dove comincia una contestazione rumorosa e incessante.

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