Teatro Tor Bella Monaca: Gli spettacoli in scena dal 18 al 23 novembre

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Parte al Teatro Tor Bella Monaca il 19 novembre ROMA, CITTÀ DI PROCESSI E DI INDULGENZE. Un progetto a cura di Luigi Di Majo con Shaen Barletta, Luigi di Majo, Marco Giustini, Barbara Gutkowski, Eleonora Puglia, Veronica Rega, Massimiliano Vado, Marco Luca Vulcano.
Roma è una città che osserva, giudica, condanna e perdona. Una città che da duemila anni è palcoscenico di potere, fede e colpa, dove ogni pietra racconta un processo, un delitto, un atto di redenzione. Tra le sue strade si sono decise le sorti di re e di popoli, si sono celebrati martiri e traditori, si è giocato il destino di chi cercava giustizia e di chi l’ha negata. Con il progetto “Roma, città di processi e di indulgenze”, il Teatro di Tor Bella Monaca trasforma questa memoria collettiva in un’esperienza teatrale potente e contemporanea. Non una semplice rievocazione storica, ma un viaggio nella coscienza di una città eterna, che da secoli alterna la voce della giustizia al sussurro del perdono.
Un percorso tra storia, potere e verità Roma, da sempre, è teatro della giustizia e della redenzione. Dall’antichità fino ai giorni nostri, ha ospitato processi pubblici che hanno cambiato la storia: momenti di lotta tra potere e libertà, tra condanna e assoluzione, tra l’ombra della colpa e la luce della misericordia. Questo progetto dà nuova vita a quelle vicende, intrecciando testi teatrali originali, letture sceniche e narrazione civile, per restituire al pubblico non solo la memoria, ma anche l’emozione viva della giustizia che si fa teatro. Cinque processi, cinque epoche, un’unica città protagonista: Roma. Ogni spettacolo racconta un frammento del nostro passato — e, insieme, una parte del nostro presente. Storie di uomini e di potere, di verità cercate e taciute, di condanne ingiuste e riscatti morali.
1893 – Lo scandalo della Banca Romana La Roma post-unitaria è il cuore pulsante del potere. Tra banche corrotte, politici compiacenti e giornali venduti, prende forma il primo grande scandalo italiano. Una storia di denaro e menzogne che suona terribilmente attuale: cambiano i secoli, ma i meccanismi del potere restano gli stessi.
1924 – Il delitto Matteotti La verità diventa un rischio. Un uomo solo denuncia il regime nascente, e il silenzio che segue la sua morte diventa il primo atto del fascismo.
Un “processo che non si fece”, simbolo di un Paese che scelse la paura al posto del coraggio.
1975 – Il processo Pasolini Una notte a Ostia, un poeta ucciso, mille verità nascoste.
Un processo che non cerca risposte, ma solo di chiudere in fretta una storia scomoda. Pasolini diventa così lo specchio di un’Italia che non vuole vedersi, un fantasma che ancora ci interroga.
1987 – Il caso Tortora L’Italia degli anni Ottanta, la televisione, la giustizia che sbaglia.
Un uomo innocente travolto da accuse false, da giornali famelici e da un sistema cieco. Un dramma reale che diventa simbolo della dignità umana calpestata.
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura è vincitore dell’ Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Torna in scena, dal 18 al 23 novembre, per l’ottava stagione consecutiva, “L’Opera del Fantasma”, di Chiara Bonome e Mattia Marcucci regia Chiara Bonome con Simone Balletti, Valerio Camelin, Chiara David, Carlotta Mangione, Sebastian Gimelli Morosini, Mattia Marcucci commedia che ha saputo conquistare pubblico e critica con la sua miscela irresistibile di black humour, mistero e metateatro. Una compagnia teatrale è nel pieno delle prove quando un evento sconvolge il fragile equilibrio del gruppo: il regista muore improvvisamente per un presunto attacco di cuore. Presunto, sì — perché il regista non ha alcuna intenzione di andarsene in silenzio. Animato dal sospetto di un complotto e da un’inarrestabile voglia di sapere, torna tra i vivi sotto forma di fantasma, deciso a scoprire la verità. Lo spettacolo rompe le convenzioni della messinscena tradizionale, proponendo un’affascinante sfida percettiva: alcuni personaggi sono visibili solo agli occhi del pubblico, ma non dagli altri attori in scena. Un gioco teatrale raffinato che mette alla prova la concentrazione degli interpreti e rimescola il rapporto tra realtà e finzione, in cui la scena diventa un gioco teatrale vertiginoso. Il palco si trasforma così in un luogo sospeso tra mondi, dove l’invisibile diventa più reale del tangibile. In questo microcosmo fatto di passioni esasperate, ambizioni feroci, invidie, tradimenti e aneliti di immortalità artistica, la presenza ultraterrena del fantasma diventa il riflesso di un’intera società che preferisce apparire anziché essere. “L’Opera del Fantasma” è molto più di una commedia: è una riflessione pungente sull’identità, sull’arte, e sull’ossessione contemporanea per l’apparenza. Il teatro diventa specchio deformante di una società dove essere invisibili è spesso l’unico modo per dire la verità. Perché nel teatro – come nella vita – lo spettacolo non finisce mai. Neanche dopo la morte.
Wet Floor dal 20 al 22 novembre con Fabio Pisano con Daniel Dwerryhouse e Federico Giaime Nonnis diretto da Maria Assunta Calvisi. Il testo, scritto nel 2018 dal pluripremiato giovane drammaturgo Fabio Pisano, pone la questione, quanto mai attuale, dell’ informazione, della verità delle notizie e non solo del giornalismo ma dei social che le amplificano senza una verifica seria e puntuale generando, a volte, drammi irreparabili. Ben è un giornalista rampante, sicuro di sé, Ruth un signore delle pulizie intento a pulire il pavimento. Ben si sta interessando ad un fatto di cronaca, il rapimento di quattro giornalisti. Ruth pulisce con impegno e accuratezza e quando Ben fa per uscire, Ruth glielo impedisce perché il pavimento è bagnato.
Inizia un dialogo serrato tra i due e man mano affiorano le vere intenzioni di Ruth: sequestrare Ben, punirlo per l’ uso dell’ informazione, approssimativa e scorretta. E se all’ inizio sembra un’ azione ideologica e “morale”, pian piano affiora la realtà vera: Ruth ha avuto il crollo della propria vita (licenziamento, divorzio) per una notizia infondata che proprio Ben aveva scritto qualche tempo prima. Il rapimento ben presto diventa pubblico, su una piattaforma web dove vengono invitati i lettori a decidere della sorte del giornalista. E questi si scatenano, danno il peggio di sé inneggiando alla morte di Ben. Intanto all’ esterno le forze speciali sono pronte a fare irruzione… A questo punto verità e finzione si confondono. E la verità di Ruth fa i conti con una realtà che sovrasta le sue intenzioni.
Il 23 novembre in scena lo spettacolo per ragazzi, Ballerina con le coreografie di Andrea Palombi. Felicie è una piccola orfana con la passione per il balletto e il suo grande sogno è di diventare una Étoile all’Opéra di Parigi. Victor (Vittoria) è invece un giovane sognatore (sognatrice) che vuole diventare un grande inventore. Insieme fuggono e raggiungono Parigi una citta’ animata dalle vivaci energie della “belle epoque”. Il potere dei sogni è la linfa vitale della protagonista, bisognerà mettersi in gioco e diventare forti abbastanza per inseguire la versione più coraggiosa e piena di sé stessi. Non c’è un’età giusta per non sognare in grande e il teatro ci ricorda che emozionarsi per le storie piene di vita altrui è il messaggio universale di dare anche alla nostra storia personale il valore che merita. Il teatro fisico di Mandragora unisce freschezza, ironia, profondità e un credo forte per i contenuti che valgono.
Comunicato Stampa: Maresa Palmacci




