Addio a Ornella Vanoni, voce unica della musica italiana

Insieme a capolavori assoluti della musica italiana come L’appuntamento, finito anche nella colonna sonora di un blockbuster hollywoodiano come Ocean’s Twelve, Una ragione di più – il suo cavallo di battaglia -, Eternità, Senza fine, Io ti darò di più ma anche il più recente Imparare ad amarsi, di Ornella Vanoni ricorderemo soprattutto l’onestà. Negli ultimi anni il pubblico sembrava prenderla per uno zimbello, sottovalutando il suo valore artistico e aspettando solo che dicesse qualche parolaccia per farsi una risata: Ornella, però, era molto più di questo. Una donna forte, complicata, malinconica, a tratti burbera, che diceva che la morte le ha sempre ricordato il mare perché «il mare ti porta via». «Può darsi che dopo la morte diventeremo la luce di una lampadina a LED, così consumiamo poco. Non siamo solo carne e ossa, ma anche anima» ci ha detto scherzando nella sua ultima intervista al nostro giornale. E chissà che oggi non si sia davvero trasformata nella lampada al LED più luminosa che ci sia, con la speranza che quel senso di leggerezza che è stata capace di trasmetterci non si spenga mai.
P.s. quando le abbiamo chiesto di aggiungere qualcosa al «coccodrillo» che avete appena letto – per chi non lo sapesse, il «coccodrillo» è quell’articolo che i giornali tengono pronto in archivio per quando un grande dello spettacolo e della società verrà a mancare e che, inevitabilmente, finisce per allungargli la vita -, Ornella Vanoni ha sorriso, si è presa qualche attimo e poi ha risposto senza esitazioni: «Anche i coccodrilli, da piccoli, sono buoni». Non poteva esserci chiusa migliore.




