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Addio a Ornella Vanoni, signora della musica. “Spargete le mie ceneri in Laguna”

Milano, 22 novembre 2025 – La morte, che gran seccatura. “Ma dimmi te se, ora che ho capito tutto, me ne devo proprio andare”, recriminava con un sorriso ormai da tempo Ornella Vanoni alla fatidica domanda sull’età. Ieri a tarda serata è arrivata la notizia della sua morte: un malore, nella casa milanese, a 91 anni. D’altronde l’interprete di ‘Senza fine’ era ormai così abituata a rispondere agli inviti “se sarò ancora viva, vengo di sicuro” che dev’essere stata la prima a sorprendersi di essere arrivata per davvero all’ultima chiamata. S’è accomiatata in punta di piedi, con l’eleganza di sempre, con in testa la convinzione che la morte fa parte della vita e “va guardata negli occhi senza paura”. ‘Ornella per sempre’ s’intitolava la canzone scrittale da Renato Zero per l’album ‘Unica’, ultima raccolta di inediti di una carriera settantennale, aggiungendoci un “ …e così sia” gonfio di rispettosa gratitudine.

Ornella Vanoni (Raffaella Cavalieri / Iguana Press)

I legami con Strehler e Paoli

“Non puoi fare questo ai tuoi genitori” le disse papà quando scoprì la liason con Giorgio Strehler, che aveva quindici anni più di lei ed era pure sposato. Ma inutilmente. Radical chic? No, “se mai, solo chic”. Per Tognazzi era la donna più intelligente mai incontrata e lei si crogiolava in quel guizzo de ‘Le memorie di Adriano’ in cui Marguerite Yourcenar riflette: “Che tristezza le donne vissute sulla loro bellezza”. A Paoli invidiava il dono di non sapere cos’è l’ansia. Lui la chiamava Vanona, “sì con la ‘a’, un po’ come faceva Dalla, che mi chiamava Tesora”.

“Quando, grazie al mio avvocato Bernardini De Pace, vinsi una causa con Canale 5 e transammo per una bella cifra (300 milioni di lire ndr). Presi quei soldi li misi sul tavolo del manager di Gino dicendo: voglio un tour con lui. Tutti sanno com’è andata. Lui non m’ha mai ringraziata, ma fa niente, perché si sa che il personaggio è fatto così”. Nonostante la lunga storia d’amore con l’autore di ‘Senza fine’, l’uomo più affascinate delle sue fantasie aveva il volto di Hugo Pratt.

Le ceneri in Laguna

“Ho chiesto di far spargere le mie ceneri in Laguna, perché Venezia è la città che più mi somiglia, il mio luogo dell’anima”, disse una volta e nelle prossime ore sapremo se ne è rimasta convinta fino alla fine. Diceva che alla sua età puoi continuare a fare la cantante solo se il corpo te lo permette, la gola te lo permette e, soprattutto, se la testa te lo permette. “E la testa si salva con l’ironia. La vecchiaia senza ironia è una cosa da spararsi”.

È morta Ornella Vanoni, aveva 91 anni (Ansa)

Una carriera senza fine

Nata a Milano il 22 settembre 1934, ha saputo attraversare oltre sei decenni di carriera con eleganza, originalità e una costante voglia di rinnovarsi, conquistando generazioni diverse grazie al suo stile unico, alla sua voce inconfondibile e alla sua forte personalità artistica. Inizia la sua carriera nel mondo del teatro nei primi anni ‘50, studiando all’Accademia del Piccolo Teatro di Milano sotto la guida di Giorgio Strehler. Proprio al Piccolo, Strehler le propone di interpretare canzoni della tradizione popolare milanese e, in particolare, del repertorio della mala, dando vita a un genere nuovo e provocatorio che le vale il soprannome di “cantante della mala”. Questi brani, spesso ispirati al carcere, alla marginalità e alle periferie, segnarono l’inizio di una carriera musicale che l’avrebbe portata lontano. Negli anni ‘60, Vanoni si allontana dal repertorio drammatico per avvicinarsi alla canzone d’autore e alla musica leggera.

Ornella Vanoni, con Gigi Paoli un amore ‘Senza fine’

Sanremo, la bossa nova, l’intesa con i giovani

Collabora con artisti come Gino Paoli, con cui ha avuto anche una storia d’amore, incidendo brani che sono diventati pietre miliari della musica italiana, tra cui ‘Senza fine’, ‘Che cosa c’è’ e ‘Una ragione di più’. La sua voce calda e sensuale, unita a un’espressività intensa, la rendono subito riconoscibile. Ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo, a partire dal 1965, con canzoni di successo come ‘Abbracciami forte’, ‘Io ti darò di più’, ‘La musica è finita’ e molte altre.

La sua carriera è stata segnata da una continua evoluzione musicale: negli anni ‘70 e ‘80 sperimenta il jazz, la bossa nova e la musica brasiliana, collaborando con artisti internazionali come Vinicius de Moraes e Toquinho. Queste contaminazioni hanno arricchito ulteriormente il suo repertorio e dimostrato una rara apertura culturale e artistica. Dotata di grande ironia e autoironia, Ornella è sempre stata fuori dagli schemi. La sua immagine sofisticata, la voce roca e l’approccio interpretativo raffinato l’hanno resa un’icona di stile, tanto da influenzare anche il mondo della moda e dello spettacolo. Negli anni 2000 e 2010 continua a esibirsi dal vivo e a incidere nuovi album. Tra le collaborazioni recenti, spiccano quelle con Bungaro, Pacifico e Francesco Gabbani, che l’hanno accompagnata nella realizzazione di Unica (2021), un disco che conferma la sua capacità di parlare anche alle nuove generazioni. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco alla carriera e la Targa Tenco. La sua influenza va ben oltre la musica: è simbolo di libertà, intelligenza artistica e autenticità.

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