Juve e Spalletti, fuoco e fiamme a Bodo per non bruciare 30 milioni ma solo la maledizione norvegese

Spalletti torna in Norvegia
Il pensiero inevitabilmente torna indietro di qualche mese, all’inizio di giugno, quando a Oslo la Norvegia ha travolto la Nazionale azzurra allora guidata dall’attuale tecnico della Juventus: un 3-0 in 45 minuti senza storia, poi confermato a Milano, stavolta con Gattuso ct, nel 4-1 del match di ritorno che ha sentenziato l’obbligo, per l’Italia, di passare dagli spareggi di marzo 2026 per accedere al Mondiale americano. Tutto è diverso, tutto è cambiato, perché il Bodo/Glimt non è certo la selezione di Haaland e Nusa, ma i cattivi presagi sono comunque da scacciare via in fretta, per evitare di trasformare tutto in una maledizione. Tuttavia c’è anche una mera questione economica di cui tenere conto: la rincorsa in campionato a un posto per la prossima Champions League è ancora lunga e aperta, ma quella per raggiungere gli ottavi di finale – obiettivo già inserito nel bilancio del club bianconero – è già diventata molto complessa e rischierebbe di trasformarsi in disperata qualora non dovesse arrivare stasera una vittoria all’Aspmyra Stadion.
A Bodo in ballo 30 milioni
Ci sono in ballo 30 milioni, una cifra che è fondamentale anche pensando alla prossima finestra di mercato: l’ad Damien Comolli è stato chiaro evocando i paletti del Fair Play Finanziario e sottolineando l’attenzione della Uefa sull’argomento, quindi poter contare su quei 30 milioni virtuali – o quantomeno sulla ragionevole certezza di accaparrarsi almeno un posto per i playoff – cambierebbe anche il volto della finestra di trattative a gennaio. Spalletti ha chiesto alla squadra di alzare il livello e di prendersi le giuste responsabilità in modo da dimostrare di poter competere a certi livello: finora la vera Juve si è vista solo a fiammate e mai con una certa continuità. Quella di Bodo è una prova di maturità senza appello anche per dimostrare allo stesso Spalletti chi sia pronto, in questo momento, per affrontare un cammino in salita ed essere davvero da Juve. Si tratta di una singola partita, ma c’è tutta una stagione attorno, in un clima difficilmente replicabile altrove: può diventare “epica”, ma anche sportivamente “tragica”: sarà il sintetico di Bodo a dare il titolo alla storia.
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