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Juve, senti Fabregas: “Soulé fortissimo, godiamocelo. La febbre di Nico Paz e il fallo sul gol Roma…”

“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino”. Così Cesc Fabregas commenta la trasferta all’Olimpico, dove il Como si è arreso alla Roma di Gian Piero Gasperini che ha a sua volta ritrovato i 3 punti grazie alla rete di Wesley Franca (60′). Un risultato che segue il ko di San Siro contro l’Inter e che congela dunque la classifica a quota 24 punti che valgono il 7º posto in classifica. L’agenda dei lariani mette ora in programma la sfida esterna contro il Lecce di sabato 27 e a seguire il ritorno al Sinigaglia contro l’Udinese previsto per il 3 gennaio. Queste le parole del tecnico spagnolo, che si è detto impressionato dalla prestazione dell’ex Juve Matias Soulé: “Complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza – ha dichiarato ai microfoni Sky – . Nico Paz? È stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince”.

Fabregas: “Tanti falli, in Serie A si gioca meno”

“Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare. Addai? No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onesta estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal Var non ci si aspettava niente. Diao? Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. Io parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. Io ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del ct? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.

Fabregas: “Con Mancini chiacchierata onesta”

“Sì, tutti e due si sono fatti male al flessore. Non so ovviamente quanto sia grave, però è un peccato. Sono ragazzi giovani con tanta voglia di fare bene, di giocare, di essere in campo. È un peccato per loro e per la squadra ovviamente – ha aggiunto a Dazn – . Da quando sono in Italia, ci sono tante squadre che ti vengono a pressare a uomo. Era la tipica partita dove è fisica, ci sono tanti duelli. O hai tanta qualità e fisicità come loro e vai in porta uno contro uno contro il portiere, oppure se iniziano loro a vincere i duelli è una partita che si può aprire perché c’è movimento, c’è mobilità e chi recupera palla può fare transizioni. Anche noi abbiamo fatto qualche transizione in cui potevamo fare gol, si apre un mondo, non si apre il campo ed è lì dove la qualità esiste. Dai, noi continuiamo. Ci sono sempre piccole cose da migliorare, errori miei, errori della squadra, dove si può crescere. Alla fine sono d’accordo con te, la squadra ha lottato fino alla fine. Nel secondo tempo la squadra ha lottato, ha provato ad andare per il gol. Penso che un gol lo abbiamo meritato sinceramente, però bravi loro che hanno fatto una grande partita. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. Mancini? È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello lì ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui. Io guardo sempre le cose positive. La cosa positiva è che nessuno mi farà più domande prima e dopo la partita per andare in Europa e io sono molto contento. Mercato? Non lo so, si vedrà. Si deve analizzare tutto bene, parlare, confrontarsi, vedere le opzioni. Noi siamo chi siamo e dobbiamo sempre crescere in tutti i punti di vista. Due anni fa non ti posso dire dove eravamo, oggi siamo dove siamo. Siamo andati molto veloce e oggi dobbiamo stare tranquilli perché sì, è una squadra che molla e che non va, però la squadra fino alla fine prova sempre di giocare, di portare punti con chi sia. Oggi ha giocato Baturina che deve avere anche il suo spazio, che non ha giocato praticamente niente fino adesso. Adesso sicuramente sarà il momento di Kuhn che non l’abbiamo visto. Nico Paz può giocare attaccante. Guarda, questo è il calcio, succede a tutti.”

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