Trends-IE

Sinner devastante, travolto Zverev: se oggi in finale batterà Auger Aliassime l’altoatesino tornerà al numero 1 dell’Atp

Sinner va in finale a Parigi indoor e, aggiudicandosi oggi per la prima volta l’ultimo “1000” della stagione, può tornare numero 1 del mondo anche se per una sola settimana e può fare gioco di squadra per l’Italia: stoppando Aliassime, lascerebbe infatti ancora uno spiraglio a Musetti per acciuffare l’ultimo posto disponibile per le ATP Finals dal 9 novembre. Che il carrarino, ora 9° nella “Race to Tourin”, indietro 160 punti dal canadese, 8°, potrebbe conquistare questa settimana nello slalom parallelo Atene-Metz col rivale. Ma, al di là dei meriti dello straordinario Profeta dai capelli rossi, alla nona finale stagionale in 11 tornei, il dio dello sport chiede soprattutto rispetto per Sascha Zverev, il guerriero ferito che non si ritira accetta il 6-0 6-1 del campo. Eppure, ahilui, l’orgoglioso tedesco, all’ottava partita in 10 giorni come Jannik, col surplus psicofisico della battaglia di due ore e mezza di venerdì sera per sfatare il tabù-Medvedev, paga lo sforzo presentandosi senza gambe alla rivincita della finale di Vienna di domenica contro “Mister Continuità” Jannik Sinner. Che, contro Shelton, ha girato la boa dei 400 match con 314 vittorie: meglio di Borg (306), Edberg (305), Sampras, Agassi, Federer e Djokovic, peggio solo di Connors (335), McEnroe (330), Nadal (326) e Lendl (323). Con la coccarda dell’imbattibilità sul veloce indoor di 25 match.

TROPPA DISPARITÀ

Jannik è sempre il miglior maestro per le frotte di estimatori che lo accompagnano. “Get well soon” (Riprenditi presto), scrive sulla telecamera in campo, condendo il messaggio a Zverev con un cuoricino. In caso di manifesta inferiorità come fra il numero 2 e il 3 del mondo, il baseball prevede la chiusura d’ufficio delle ostilità e il pugilato il getto della spugna. Ma Jannik si adegua alla legge del tennis che pretende impegno massimo, fino allo sfregio del “double bagle” – il biscottone che si vende sulle strade di New York – che raffigura l’umiliante 6-0 6-0. Punteggio che il Profeta dai capelli rossi sfiora con l’aiuto della smorzata, sulla scia del 6-0, con palla break del 7-0. Magari come ulteriore monito ad un avversario che gli ha sbattuto la porta in faccia nei 5 set, proprio a New York, superandolo 4 volte di fila, e che pure Jannik ha consolato fraternamente dopo avergli sbarrato la strada nella terza finale Slam a gennaio a Melbourne.

ONORE AI VINTI

Sempre esemplare, Sinner dichiara: «Non c’è tanto da parlare della parte tennistica. Sono molto soddisfatto per la vittoria e per essere di nuovo in finale in un torneo così importante dove non ho mai giocato bene. Ma Sascha era lontanissimo dal suo 100%, già dal primo game si vedeva che faceva fatica. Quando hai così poche energie, cala anche la spinta con il servizio: non è solo fisico, anche mentalmente. Era provato, dopo la finale di Vienna e le partite dure giocate qui, salvando anche match point, non era facile». L’auto-applauso è per l’attitudine: «Da parte mia, ho cercato di essere comunque solido e sono molto contento per la giusta mentalità che ho avuto nelle ultime settimane». Negandosi calcoli di classifica, vivendo alla giornata, imparando a distillare le energie «anche in base al punteggio del match», restando al massimo un’ora e mezza in campo a partita e concentrandosi subito alla sfida successiva: «Felix sta giocando un tennis incredibile, è migliorato molto negli ultimi mesi, ha trovato i suoi schemi, sono contento per lui: è una delle persone più gentili del circuito. Sarà una finale speciale e difficile, cercheremo di spingerci al massimo. Spero di godermi l’atmosfera. Se ce la faccio bene, sennò avrò un’altra occasione. E poi comunque poi avrò due giorni liberi per recuperare». Sinner docet.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni giorno le notizie più lette della giornata
Iscriviti e ricevi le notizie via email

Related Articles

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back to top button