Ideale per il tennis. E per un focus sullo schiaffo magico di Sinner, che ha toccato pure i duecento chilometri orari. «Se mi permette di venire fuori dai momenti difficili? Magari fosse sempre così», ha ammesso ridendo al termine dalla partita. «Oggi Ben (altro giocatore con un servizio di fuoco) è stato aggressivo, soprattutto sulla mia seconda. Ho cercato di variare un po’, pure con la velocità», ha aggiunto. «Diciamo che stiamo lavorando tanto e sono soddisfatto». È il sacrificio, la dedizione, il lavoro, appunto, ad averlo spinto, passo passo, al vertice del ranking.
Dal punto di vista tecnico, ha adottato la variante del «foot up», in cui avvicina il piede destro al sinistro, ma mantenendo una piccola distanza: una scelta che sembra dargli maggiore spinta verticale, migliorandone l’efficacia. Poi c’è il continuo allenamento sullo swing, grazie al quale aumenta il controllo e la precisione sul colpo: da qui, la possibilità di aprire il ventaglio delle proprie opzioni, anche riducendo la velocità. In sostanza: percentuale di prime più alta, e meno punti facili concessi sulla seconda. Per uscire da situazioni complicate, ma non solo.
Il Servizio Perfetto di Stella Artois si compone di cinque elementi: raffreddare il calice, versare a 45 gradi, creare il cappello di schiuma, rimuovere le bolle, pulire il calice. Ovviamente vale anche per la versione 0.0.
Con Shelton, le statistiche parlano chiaro: 11 ace, 0 doppi falli con il 75% di prime (81% di punti vinti sulla prima e, appunto, un ottimo 56% sulla seconda). Un cammino in cui, ovviamente, sono stati fondamentali i consigli degli allenatori Darren Cahill e Simone Vagnozzi, oltre ad una piccola ma impattante crescita in altezza: ebbene sì, Sinner dal 2022 al 2024, anno della svolta, è passato da 188 a 192 centimetri, dando più forza esplosiva al suo fisico longilineo. Adesso, in semifinale, lo aspetta l’australiano Alex de Minaur, poi tutti sognano una finale con Carlos Alcaraz. Prosegue il cammino alla ricerca del servizio perfetto.
