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Occupazioni a Roma, il primo bilancio: dal Virgilio al Pacinotti-Archimede, la protesta è già costata 200mila euro

Quasi 200mila euro di danni nelle scuole superiori della Capitale. E la lista è solo all’inizio. È già pesante il bilancio delle conseguenze dell’ondata di occupazioni negli istituti romani, anticipata rispetto agli scorsi anni. I primi conteggi ricevuti da Città Metropolitana di Roma Capitale, ente proprietario dei locali scolastici, presentano fin da ora un conto salato per i raid all’interno degli edifici.

Il costo dei danni

Circa 50mila euro la cifra dei danneggiamenti all’istituto Pacinotti-Archimede, dove nelle tre sedi – specialmente in quella di via Montaione – sono stati otturati i bagni, svuotati gli estintori (60 in totale), imbrattate con secchi di vernice le pareti e i pavimenti rifatti da poco. A cui si aggiunge la necessaria sostituzione dei filtri antincendio. Altri 60mila euro di danni al Liceo Virgilio di via Giulia, fra antincendio e antintrusione (dopo l’oscuramento delle telecamere per entrare illegalmente nella scuola). Come all’Ipseoa Tor Carbone, plesso Morante, dove sono stati pure rotti alcuni vetri dell’aula magna e divelte porte. Totale: 20mila euro. All’Aristofane, invece, gli occupanti hanno rotto serrande e avvolgibili installati di recente per 10mila euro di danni. È andata meglio al Liceo Manara: qui l’occupazione si è conclusa senza danni strutturali, ma “solo” con due serrature e una cattedra sfasciate, due distributori manomessi e varie scritte. E al Matteucci (due estintori svuotati).

Costi a cui vanno aggiunti quelli delle sanificazioni che precedono il rientro in classe degli studenti.

«Azioni vandaliche»

«Danni che ci lasciano basiti. Sono azioni vandaliche, non di atti di protesta – tiene a precisare il consigliere delegato all’Edilizia scolastica dell’ex Provincia, Daniele Parrucci – che sviliscono le giuste rivendicazioni per avere ambienti più sicuri di quegli studenti che frequentano istituti non ancora interessati dai lavori. Nel caso del Pacinotti, ad esempio, è stata una vera devastazione». La difficoltà a reperire quest’anno le cifre dei danni alle scuole? «È dipeso dal fatto che le occupazioni sono state ‘spalmate’ in due mesi e soprattutto perché i nostri tecnici sono stati completamente precettati per la campagna straordinaria sui controsoffitti dopo il crollo avvenuto all’istituto Piaget-Diaz», risponde Parrucci. E poi «c’è un danno ancora più ampio: quello rappresentato dalle lesione del diritto costituzionale allo studio causato dall’interruzione delle lezioni», fa notare il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma Mario Rusconi.

Ultimo aggiornamento: martedì 18 novembre 2025, 05:00


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