Nextalia punta su Roma: nasce il nuovo hub tra capitali, istituzioni e industria

Close up of company workers finding solution in corporate work meeting. Cropped office employees learning to collaborate and playing with pieces of jigsaw puzzle during team building activity
Nextalia inaugura oggi la sua sede di Roma, un passo che l’amministratore delegato Francesco Canzonieri definisce “una tappa strategica nel percorso di crescita e consolidamento” della società. Intervistato da Il Sole 24 Ore, il manager chiarisce che la Capitale rappresenta il luogo naturale per rafforzare il dialogo con istituzioni, investitori pubblici e grandi attori industriali del Paese. L’obiettivo dichiarato è creare “un hub di relazione e sviluppo, capace di connettere la raccolta dei capitali con la politica industriale nazionale e con le esigenze dell’economia reale”, consolidando la vocazione di Nextalia come piattaforma di investimento “al servizio della crescita sostenibile e competitiva del Made in Italy”.
La società, nata nel 2021, ha mosso i primi passi con il lancio del fondo Nextalia Private Equity nel 2022, raggiungendo una raccolta di 800 milioni di euro. Oggi gestisce oltre 2 miliardi, con un azionariato composto da investitori istituzionali e famiglie imprenditoriali, e si è affermata come piattaforma di riferimento nei private markets italiani.
Canzonieri anticipa che nei prossimi mesi sono attese novità sul fronte societario: è previsto l’ingresso di un nuovo azionista e l’aumento della partecipazione di soci già presenti. Sul fronte dei fondi si avvicinano il primo closing di Nextalia Credit Solutions, dedicato a soluzioni di credito su misura per le imprese italiane, e il final closing di Nextalia Flexible Capital, focalizzato sulle PMI. Quanto al fondo di private equity, il manager sottolinea che “ha già raggiunto impegni per oltre il 90% della raccolta” e annuncia che nel 2026 verrà lanciato Nextalia Private Equity 2, con un target oltre il miliardo e una soglia massima di 1,5 miliardi.
Tre, finora, i settori chiave su cui Nextalia ha costruito la propria strategia: agribusiness, education/corporate training e fintech/tecnologia. Investimenti che hanno portato alla crescita di realtà come Diagram nell’agritech — poi ceduta a Cdp dopo un percorso di consolidamento — Firstance nel fintech e Digit’Ed, oggi player di riferimento nella formazione corporate in Italia. Per il nuovo fondo, il ventaglio settoriale rimane ampio: manifatturiero, tecnologico, turistico e altre eccellenze su cui costruire nuove scalabilità.
Canzonieri rivendica la specificità di un operatore “made in Italy” come Nextalia: “Il nostro vantaggio competitivo risiede nel capitale relazionale e nella capacità di attivare network economici, finanziari, istituzionali e industriali per sostenere le nostre portfolio company”. A questo si aggiunge un approccio “fortemente operativo”, lontano dalla logica dell’investitore passivo.
L’apertura romana, insiste l’ad, non ha solo una funzione logistica ma strategica: sarà un hub per il dialogo con istituzioni, casse previdenziali e partner pubblico-privati. A guidare la sede sarà Mario Vitale, nuovo responsabile Corporate Affairs & Business Development, insieme a un team di manager senior.
Sul fronte regolatorio, Canzonieri accoglie positivamente la riforma del Tuf, che riconosce venture capital e private equity come asset class strategiche per l’economia reale. Una scelta che, secondo l’ad, rafforza il ruolo del private capital come leva di sviluppo, valorizzando il contributo di investitori privati e previdenziali. “Le casse di previdenza, già nostre partner, costituiscono un motore strategico di sviluppo e hanno contribuito in modo fondamentale alla crescita dell’economia reale”, afferma, auspicando che il loro ruolo possa ampliarsi ulteriormente.



