Pulisic-gol, Maignan eroe dei rigori: il Milan gode! Inter, due pali e la maledizione derby continua

I nerazzurri proseguono la striscia negativa nella stracittadina e incassano la quarta sconfitta in 12 partite, il Diavolo vola 2° a -2 dalla Roma in vetta
All’appuntamento si sono presentati in due. Ornella Vanoni avrebbe stretto la mano a entrambi e se li sarebbe portati sottobraccio a un tavolino al chiuso per sorseggiare un tè caldo e parlare di musica, ricordandogli di quando cantava da queste parti. Pulisic e Maignan piegano 1-0 l’Inter, trascinano il Milan a due puti dalla Roma e allungano la striscia di imbattibilità: sei derby senza sconfitte, quattro vittorie e due pareggi. I rossoneri non perdono coi nerazzurri da 580 giorni. L’ultimo successo dell’Inter risale al 22 aprile 2024, quando la banda Inzaghi vinse lo scudetto della seconda stella. Tempi più difficili, oggi, col terzo scontro diretto perso su quattro sfide. Qualcosa da approfondire e di cui parlare a lungo.
I GOL DI CP La parola d’ordine che apre la partita è “transizione”. Il gol del Milan, arrivato al primo tiro nello specchio, è un elogio al cinismo e alla capacità di sfruttare il primo spiffero di libertà concesso da un’Inter solida e compatta in fase di costruzione, almeno per cinquanta minuti. Lo spiraglio arriva al 54’. Su un rinvio dal fondo di Sommer, in mischia pura, Calhanoglu pecca di presunzione cercando di stoppare la sfera di petto, ma controlla male e la perde. Fofana intuisce, arpiona la palla, scambia con Leao a metà campo e serve Saelemaekers sulla destra. Il belga calcia in porta, Sommer allunga la manona e ci arriva, ma il più lesto di tutti e il solito San Pulisic, fino a quel momento nascosto tra le nebbia. Akanji colpevole qui, in ritardo e troppo lento nel chiudere l’uomo. Quinto gol in campionato, il terzo all’Inter. Inizia a prenderci gusto.
IL RIGORE: STEP ON FOOT Nel silenzio, tra i 75mila di San Siro, qualcuno di sicuro l’avrà pensato, sussurrandolo a voce bassa all’amico, al padre o magari alla fidanzata accanto a lui: “Ma quanto pesa ‘sto rigore?”. Tanto, troppo. Calhanoglu ha sbagliato il suo secondo penalty con l’Inter dopo quello contro il Napoli dell’anno scorso (74′). Anche questo sotto la nord interista, neutralizzato da un Maignan versione Magic. La causa: il più classico degli “step on foot” – Pavlovic su Thuram -, un pestone lungo l’out.
LE CHIAVI: SOLIDITÀ E CINISMO Allegri l’ha vinta da Max. Azzannando caviglie, chiudendo le linee, sfruttando le transizioni, concedendo il giusto e ringraziando santi. Uno di questi è nato nella Guyana francese, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, laureandosi in miracoli. Maignan ha salvato il Milan tre volte: prima con una gran parata su Thuram al quarto minuto, poi sul collo esterno di Lautaro un pugno di attimi dopo, deviando la sfera sul palo. Il rigore è la conseguenza di un leader… rumoroso. Uno che richiama, aizza, si fa sentire. Non sta in silenzio. Curiosità: al 3’ Gabbia è stato a terra alcuni minuti per un colpo al volto. Maignan ha lasciato la porta ed è andato a controllare la situazione, rimanendo lì per tutto il campo. Allegrismo, dicevamo: Bartesaghi ha contenuto, Pavlovic ha marcato a uomo e ha tenuto botta (sul rigore l’unico neo), Modric ha amministrato, togliendosi anche lo sfizio di provare un allungo su Acerbi nella ripresa (bravo l’azzurro a fermarlo). Tra i nerazzurri ok Barella, l’unico a non arrendersi fino alla fine, e anche Diouf, entrato con un piglio differente. La mossa Carlos, schierato a destra al posto dell’infortunato Dumfries, non ha pagato. Ci si aspettava una spinta maggiore. Il Milan ha trionfato con la testa e la strategia. L’Inter può appellarsi alla malasorte – due pali, Maignan… -, ma i risultati dicono che ha vinto un solo big match su 4, contro la Roma. Poi solo ko (Juve, Napoli, Milan). Come l’anno scorso. Senza fine, direbbe la Vanoni.
la partita
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Si torna in campo dopo la sosta. L’Inter arriva dal successo contro la Lazio nell’ultimo turno. Mercoledì giocherà contro l’Atletico Madrid in Champions. Il Milan, invece, ha pareggiato 2-2 col Parma. L’unica sconfitta in campionato risale alla prima giornata, quando i ragazzi di Allegri persero in casa contro la Cremonese.
La Gazzetta dello Sport
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