Conte: “McTominay? Deciderà lui se giocare o no. Non siamo qui per fare la vittima sacrificale”
L’allenatore alla vigilia della sfida con il Psv: “La nostra strada è quella europea, dove tutti giocano per fare un gol in più”
20 ottobre 2025 (modifica alle 20:41) – EINDHOVEN (OLANDA)
Concentrato, serio e per nulla abbattuto né preoccupato dopo l’ultimo passo falso in campionato, la seconda sconfitta del Napoli in questa Serie A, la terza stagionale tenendo conto anche del 2-0 subìto dal Manchester City. E sarà la magia, saranno le ambizioni della Champions League ma Antonio Conte non pensa più a cosa è accaduto sabato scorso – ci ritorna solo per sottolineare che “la prestazione di Torino a me è piaciuta, poi però il risultato è stato negativo e può condizionare i giudizi in generale…” – e guarda avanti ora che con i suoi si è spostato ancora più a nord. Mille e cento chilometri più su rispetto a Torino c’è Eindhoven e martedì c’è il Psv, per tornare a esultare. “Dovremo affrontare questa partita come si fa con le grandi squadre. Il Psv gioca un calcio particolare e bisognerà fare grande attenzione, comunque noi non siamo venuti qui per fare la vittima sacrificale ma per giocarci la partita. Cercheremo di fare nel migliore dei modi entrambe le fasi”.
DUBBIO MCTOMINAY
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La domanda da un milione di dollari della vigilia della terza giornata europea però è una sola: “Come sta McTominay?”. E quindi: “Ci sarà contro il Psv?”. Nemmeno Conte lo sa ancora, e spiega: “Bisogna aspettare domani. Sarà il ragazzo a prendere una decisione. Ieri ha svolto differenziato e oggi una parte dell’allenamento: starà a lui prendersi la responsabilità della decisione. Come dico sempre: io ho fatto il calciatore, so cosa significa, e non mi va ora di forzare i calciatori”. Chiarissimo, come quando ribadisce che la fiducia nel suo giocatore – già assente nella sconfitta di Torino – è totale e il rispetto nei confronti di qualsiasi sua scelta sarà massimo. “Se Scott potrà giocare, lo farà”. Ma il Conte giocatore giocherebbe nonostante quel problema alla caviglia? Prima Antonio dribbla (“Non mi è mai piaciuto che qualcuno mi forzasse…”), poi chiarisce: “Io però ero un generoso…”.
L’EX LANG
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Olanda, Psv… Un nome su tutti: Noa Lang. Il 26enne è arrivato a Napoli proprio dal club della Philips, ha segnato contro il Torino un gol che poi è stato annullato e più in generale ancora non è riuscito a diventare un elemento portante della squadra. Conte non dispera: “Noa sta crescendo da un punto di vista soprattutto tattico, perché al Psv aveva una libertà di azione offensiva assoluta. Noi quando abbiamo deciso di far giocare i 4 centrocampisti abbiamo ridotto uno spazio. E si è ridotto a sinistra. Abbiamo dovuto trovare una soluzione alternativa per quella fascia, lì ho fatto giocare Neres perché all’inizio non ritenevo Lang pronto, ma ora Neres gioca anche a destra e Lang quanto prima inizierà una partita da titolare. Sta lavorando, deve continuare così”. Un ragazzo dai mille interessi: “È bravo, a lui piace la musica, canta bene e balla anche discretamente ma quello che a me interessa è che sia un buon giocatore. Sente la differenza tra il campionato olandese e quello italiano ma sta migliorando e lavora sodo”.
ALZARE IL LIVELLO
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“Rispetto all’anno scorso abbiamo fatto più gol anche se ne abbiamo concessi di più – analizza poi Conte fotografando questo inizio di stagione e paragonandolo a quella passata -. La media quindi si è alzata. Contro il Torino anche abbiamo avuto tante situazioni, però è inevitabile che ci voglia la concretezza. La mole di gioco è aumentata sotto tutti i punti di vista e anche questo ti espone a dei rischi che l’anno scorso non prendevi. La nostra strada però è questa, è la strada europea – ne è sicuro Conte -, dove tutti giocano per fare un gol in più. Chi vuole salire di livello deve prendersi più rischi ma è un percorso che va fatto se vogliamo salire di livello”.
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