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La Roma batte 2-1 il Parma e torna in testa con il Napoli

Hermoso più Dovbyk. Quelli che non ti aspetti. E la Roma è di nuovo al comando della classifica. Con il sesto risultato di misura stagionale a favore, tra campionato e coppe, i giallorossi hanno piegato il Parma grazie ai gol nella ripresa del difensore e del centravanti rispondendo ai campioni in carica del Napoli, vittoriosi ieri a Lecce. Sfatato il tabù dell’Olimpico dopo due ko interni di fila (Inter e Viktoria Plzen), la squadra di Gasp ha faticato a trovare il tesoro che cercava: ovvero il gol. E alla fine hanno deciso lo spagnolo, rilanciato quest’anno da Gasp, e l’ucraino finito nelle retrovie in questo avvio di stagione: a riaccendere per qualche minuto le speranze dei gialloblù, nel finale, è stato l’acuto di Circati.

​OCCASIONI – Una partita ultra-tattica che si è aperta con il colpo di scena dell’infortunio di Ferguson, toccato duro alla caviglia al primo contrasto da Valenti e costretto ad uscire al 6’ sostituito da Bailey, con Dybala tornato nel ruolo annunciato di falso nove. Il Parma ha dimostrato di conoscere bene i movimenti e le possibili evoluzioni di gioco dei giallorossi: per diversi minuti la squadra di Gasperini ha faticato a trovare spazi nei sedici metri, presidiati dai gialloblù grazie a raddoppi di marcatura costanti sulle principali fonti di gioco della Roma, Dybala e Soulé. Bravo a chiudersi, il Parma ha pure sfiorato il vantaggio in contropiede due volte con Ordonez (reattivo Svilar) e Bernabé (respinta di Cristante). Ferita nell’orgoglio e con i tifosi sugli spalti piuttosto disorientati per l’impetuoso incedere degli ospiti, la Roma ha deciso di reagire moltiplicando gli sforzi e arrivando finalmente prima sul pallone in diverse occasioni. Prima Bailey, riposizionato nel frattempo nel ruolo di centravanti, ha fallito la più nitida delle occasioni davanti al portiere tirando sul fondo. Poi Soulé (sfruttando una respinta centrale di Britschgi) ha segnato di sinistro ma Crezzini ha annullato per fuorigioco di Celik. Quindi, Suzuki si è esaltato sul colpo di testa in tuffo di Dybala su cross di Mancini nei titoli di coda del primo tempo. Niente gol, ma almeno la sensazione da parte dei giallorossi di poter venire a capo di un avversario tenace e ben organizzato da Cuesta.

​VALZER DI ATTACCANTI – Insoddisfatto della prova di Bailey, Gasp nella ripresa ha cambiato ancora inserendo El Aynaoui in mezzo e avanzando Cristante sulla trequarti dietro a Dybala e Soulé, sulla falsariga dello schema visto contro il Sassuolo. Col passare dei minuti i giallorossi hanno guadagnato metri di campo e, dai e dai, a forza di provare l’incursione giusta, il muro gialloblù è crollato quando di Hermoso al 18’ ha spedito di testa il pallone in rete su pennellata da calcio d’angolo di Dybala. Partita stappata e Roma molto più sciolta e disinvolta dalla metà campo in su, mentre il Parma, complice un fisiologico calo di intensità, ha faticato a riposizionarsi con efficacia nelle zone di campo dove ormai governate dai giallorossi. Il gol (girata in mischia) di Dovbyk, entrato al posto di Soulé, ha spinto più in là la Roma, anche se gli ospiti, già pericolosi una volta con Sorensen, non si sono arresi e sono arrivati al gol nel finale con Circati dopo che Gasp aveva fatto entrare Ghilardi e Rensch per congelare il risultato. Minuti di sofferenza, dunque, fino al triplice fischio e alla festa dei tifosi: una liberazione dopo mille palpitazione. E un sogno che continua…

la partita

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La Roma cerca di tenere il passo del Napoli che ha vinto a Lecce ed è temporaneamente primo da solo mentre gli emiliani dopo il pareggio col Como, continuano a cercare punti per mantenersi fuori dalla zona retrocessione

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