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Haaland in diretta col cappello snobba Pio Esposito e il Milan: “Non lo conosco e a San Siro ricordo i Coldplay…”

INVIATA A MILANO – Capelli sciolti, cappellino al contrario e l’aria di chi si sente superiore. Forse perché lo è. Con educazione Erling Haaland, anni 25, stella della Norvegia e del Manchester City, si mostra per quello che è: uno degli attaccanti più forti al mondo che sta per vivere una notte magica, quella in cui domani, salvo sorprese a dir poco clamorose, consegnerà alla Norvegia il pass per il Mondiale. Per capire quanto, giustamente, la partita di domani sia sentita, oltre al ct Solbakken, in conferenza arriva proprio la star della squadra. Che dice: “Sappiamo che questa è l’ultima gara e faremo di tutto per qualificarci, è questo che dobbiamo fare. Ci manca una partita, possiamo finire a punteggio pieno e cercheremo di vincere anche domani. Dobbiamo finire bene“.

Da Donnarumma a Pio Esposito, le parole di Haaland

Dall’altra parte ci sarà l’Italia del suo amico e compagno Donnarumma: “Gigio è insieme a Courtois il miglior portiere del mondo, ho giocato anche contro di lui. La mia opinione non è cambiata, forse è cambiata un po’ dal punto di vista personale. Gigio è una bella persona, ho solo belle parole per lui. Sarà particolare giocare contro di lui, è un po’ strano ma sono 90 minuti di lavoro. Il mio obiettivo è cercare di vincere la partita, quando lo vedo sarà divertente“. Potrebbe essere divertente anche, un giorno, giocare in Italia? Risposta furba e diplomatica del gigante norvegese: “Sì, mi piacerebbe, mi piace l’Italia. Ho giocato qui buone partite, non si sa mai cosa accadrà nel futuro. Sono in un buon posto adesso nella mia vita, non ci sto pensando ma non si sa cosa accadrà nel futuro“. A proposito di questo, gli viene chiesto un ricordo di San Siro: “La miglior esperienza in questo stadio? Solo due volte sono stato qui: per una partita col Milan e una volta in cui ho visto suonare i Coldplay. Quindi dico i Coldplay“. Al Meazza ci gioca Pio Esposito, attaccante come lui: “A essere onesto non conosco molto di lui, forse mi mangeranno per queste parole ma quando giochi per l’Italia devi avere qualità. E devi averle anche quando giochi per l’Inter, è così“.

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