Altobelli: “Esposito può diventare un campione. Scudetto? Inter la più forte e Chivu sta…”

“È evidente che ci sia un problema di sistema calcio se l’ultimo Mondiale che hai disputato è del 2014”, aggiunge Altobelli
Lunga intervista concessa da Spillo Altobelli ai microfoni de La Stampa. L’ex attaccante, tra le altre, dell’Inter ha parlato anche di Nazionale: «È evidente che ci sia un problema di sistema calcio se l’ultimo Mondiale che hai disputato è del 2014. Servirebbe solo un po’ più di coraggio, basta dare fiducia ai tanti giovani di talento che abbiamo. Con le varie Under siamo sempre al top, non può essere un caso».
Altobelli, un esempio di giovane su cui puntare può essere Pio Esposito?
«Penso di sì, ha fisico e qualità. Se anche l’Inter ha deciso di puntare subito su di lui è perché ha un potenziale enorme. Anche lui ha fatto la scelta giusta a non andare in prestito. Per diventare un campione è fondamentale giocare al fianco di altri campioni: allenarsi ogni giorno con gente come Lautaro o Thuram lo aiuterà a crescere in fretta».
Ma l’Italia andrà al Mondiale?
«Non voglio proprio immaginarla ancora una volta fuori, speriamo vada tutto bene. Intanto credo che Gattuso abbia già ridato lo spirito giusto, trasmettendo quel senso di appartenenza per la maglia azzurra che lui ha sempre avuto».
Voltando pagina, chi vincerà il campionato?
«È ancora presto, vedo Inter e Napoli sempre favorite. L’Inter è la più forte: dopo anni di ristrettezze ora è pronta a investire, sta inserendo giovani di valore, Chivu è un ottimo allenatore che sta riuscendo a far sentire tutti coinvolti. Il Napoli ha un progetto serio: vincere due scudetti in tre anni non è facile. All’inizio era la squadra da battere, secondo me, ma con un punto interrogativo legato alla gestione del doppio impegno. E poi mi aspettavo di vedere bene Milan e Roma: Allegri e Gasperini sono delle garanzie».
«Credo le manchi poco per tornare a vincere: qualche innesto mirato e un po’ di esperienza. Forse non tornerà a dominare come una volta, ma potrà dire la sua per il titolo. Intanto ha in Vlahovic il centravanti giusto su cui puntare: ormai è nell’età della maturità».
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