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LIVE Napoli-Milan 2-0: raddoppio di Hojlund, devastante con De Winter. Allegri al 75′ si gioca Modric

Dopo un migliaio di anni i vichinghi si sono finalmente presi un po’ di gloria sbandierando vessilli anche in Arabia Saudita. Hojlund d’Arabia, “Il” centravanti con la maiuscola, porta a spasso la difesa del Milan (2-0) e trascina il Napoli in finale di Supercoppa, di scena lunedì contro la vincente di Bologna-Inter di domani. Per il ragazzo di Horshol, Danimarca, un gol e un quasi assist a Neres seguendo gli argomenti della tesi di laurea: difesa del pallone e attacco alla profondità.

​DIFFERENZE – Hojlund, in un Al-Awwal Park filo milanista fin dal riscaldamento, ha mostrato ai rossoneri che cosa significa fare la punta e fare la differenza, mentre De Winter ha imparato che l’arte della difesa è cosa rara. Allegri, privo di Leao e in attesa di Fullkrug, saluta una ventosa Riad ripensando all’occasionissima di Nkunku sparata alta sopra la traversa due minuti prima dell’1-0. Qualcosa sarebbe cambiato. Il Napoli torna in finale dopo due anni. Il Milan rientra a Malpensa tra i rimpianti. 

I DUE GOL – Rasmus Hojlund s’è laureato con 110 e lode in “spondologia”, l’arte delle sponde e della difesa del pallone. Il gol del Napoli nasce così (39’): il danese, volato in profondità, tiene a bada De Winter con il corpo, lascia scorrere la sfera e poi si gira all’improvviso, infilando il pallone col sinistro in uno spazio stretto a mo’ di cross basso. Maignan, avventatosi dentro l’area, smanaccia in malo modo sui piedi di Neres, sfilato via dalla marcatura di Pavlovic anche con un pizzico di fortuna. Quarto gol in stagione per il brasiliano. Il più facile di tutti. L’Al-Awwal Park ammutolisce invece di esultare. Il secondo squillo invece è tutto del danese (63’): servito da Spinazzola in profondità sulla sinistra, manda nuovamente fuori giri De Winter con la difesa della sfera e infila Maignan con un bel mancino. Due gol simili per costruzione e realizzazione.
 
LA CHIAVE: IL CENTRAVANTI – Milan e Napoli hanno fatto come i grandi scacchisti. Dopo l’apertura del bianco, il nero s’è messo a pensare con le braccia conserte sopra il tavolo per almeno mezz’ora. Trentacinque minuti di studio, di affondi, di assoli senza mosse particolari. Il Milan, bramoso di avere Niclas Fullkrug, si allunga e si allarga ma non finalizza. Al 37’, due minuti prima del gol del danese, Nkunku ha sparato alto un contropiede di Saelemaekers. Un errore grave. Maignan, invece, s’è sporcato i guanti su Hojlund e Rrahmani. Il pallino del gioco se lo sono passato a vicenda. Nessuna delle due l’ha avuto mai del tutto. Nel mezzo anche un check del Var per una presunta sbracciata di Maignan su Politano. In caso di conferma il francese sarebbe stato espulso (senza contare alcune scaramucce a distanza tra Oriali e Allegri a bordocampo). Alla fine, la differenza vera l’ha fatta il centravanti. Al Milan ne serve uno disperatamente. Come si dice, in arabo, “quando arriva Fullkrug?”.

IL TIFO ARABO – L’ultimo appunto è sul tifo. I sauditi hanno un’usanza tutta loro: alcuni tifosi si palesano allo stadio intorno alla mezz’ora. Il colpo d’occhio iniziale di un quarto di stadio vuoto colpisce e tiene banco nel primo quarto d’ora, poi i tifosi si presentano alla spicciolata e lo riempiono (25mila). Strategia? Alcuni dicono sia colpa del traffico, snervante e caotico, altri della cultura. Chissà. Ma l’Al-Awwal Park ha tifato Milan al 90%: ha urlato “shoooot” quando Pulisic era al limite dell’area, si è alzato in piedi quando Modric ha iniziato a riscaldarsi e si è ammutolito al gol del Napoli, fischiato più volte da una versione in miniatura della Sud rossonera. Il tifoso saudita è cresciuto a pane e vecchio Milan, quello di Berlusconi e Galliani, presente in tribuna insieme a Gattuso, Buffon, ai vertici della Lega e anche a Jorge Jesus, allenatore dell’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo. Oggi lo stadio era sold out, ma per Bologna-Inter i seggiolini vuoti saranno parecchi.

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